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La Mole non è mai stata così vintage

Durante la Torino Fashion Week, in un mondo fatto di lustrini, passerelle e colori, si affaccia ai piedi della Mole una veranda costruita da borse di velluto, vinili e maglioni sformati (semicit. Guccini – Farewell).

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Il Mercatino Vintage in Veranda nasce dall’idea di Stefania, giovane musicoterapeuta, e dal suo bisogno di creare un punto d’incontro non solo per gli appassionati di vintage ma anche per chi, un po’ per curiosità un po’ per il bisogno di liberare l’armadio dalle cose che non usa più, ha voglia di passare una giornata differente.

La veranda, che si trova nella centralissima Piazza Vittorio 3, c’è. La compagnia pure. L’idea scalpita in testa. Quindi non resta altro che provare!

La prima edizione del mercatino è stata a settembre scorso. La risposta è stata talmente positiva che ha convinto Stefania a lanciarsi nuovamente in questa avventura.

Tutti saremo andati almeno una volta nella vita a un mercatino vintage, ma vi posso assicurare che non siete mai stati ad uno così.

Un mercatino homemade (ma homemade in tutti i sensi, infatti per arrivare in veranda bisognava attraversare corridoio e cucina) pieno zeppo di pezzi d’antiquariato, borse meravigliose, vestiti che odorano di quegli anni 60 che tutti guardiamo con un po’ di invidia.

Al mio arrivo, i muri intorno a me intonavano canzoni di Battiato e bevevano bicchieri di vino e thè fresco.

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Come ogni “mercatino delle pulci” (giù da me si chiama così e si fa ogni primo sabato del mese) i prezzi sono modici e variano da 1 a 6 €. Solo alcuni pezzi Made in Italy hanno costi più elevati ma vi posso assicurare che sono bellissimi (io ho adocchiato una borsa fantastica. Lo so che dovrei smetterla di comprare borse ma ci sono vizi che sono duri a morire!!)

Un’atmosfera informale condita da chiacchiere e sorrisi. Già, perché non esiste il “nuovo arrivato”. Dopo aver messo piede in veranda fai già parte del gruppo, e giù di battute e cordialità.

IMG_0075Tra i partecipanti, anche un artista torinese: Jean Marc Vignola. Seguendo lo spirito della convivialità, l’iniziativa che ha proposto durante l’evento si basava sul partecipare ad un’estrazione. In palio la possibilità di creare un’opera a quattro mani con lui.

Io, nonostante il mio evidente deficit artistico (per pietà non vedrete mai un disegno fatto da me), ho partecipato. Perché l’arte, in tutte le sue forme, è cultura. E la cultura deve essere finanziata.

In un mondo che corre veloce e che diventa sempre più digitale ogni giorno che passa, la voglia di creare qualcosa di concreto e lasciare una traccia, soprattutto in una città grande e cosmopolita come Torino, non è semplice. Ma se lo fai con i modi gentili, il successo non può che essere assicurato.

Il prossimo appuntamento è previsto dopo l’estate. Tenete gli occhi ben aperti! Se fossi in voi, non me lo vorrei perdere!

2 pensieri su “La Mole non è mai stata così vintage”

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